martedì 11 dicembre 2012

Albanese: "Ridiamo contro la politica di oggi"

foto Ufficio stampa
09:47 - Tre personaggi con un destino che li accomuna: la politica con la 'p' minuscola. Cetto La Qualunque, il politico disinvolto alle prese con una travolgente crisi politica e sessuale, Rodolfo Favaretto che rincorre il sogno secessionista di un nordista estremo e Frengo Stoppato, un uomo stupefacente in tutti i sensi. Antonio Albanese torna dal 13 dicembre nelle sale con "Tutto tutto niente niente". "E' una risata contro la politica", dice l'attore.
Albanese interpreta tre personaggi diversi che hanno in comune la loro discesa in campo nella politica direttamente dal carcere. Si tratta di Cetto La Qualunque, sempre più "teorico du Pilu" con tanto di moglie (Lorenza Indovina) e figlio da raccomandare (Davide Giordano). Poi c'è Olfo Faveretto, leghista che si adatta a fare lo scafista per il quale "l'Italia è una e indivisibile" (ma solo da Rovigo a Cortina) con figlioletto Wagner e teorici di una 'secessione morbida'. Infine c'è Frengo, uno che fuma molto hashish e che vuole essere Beato da vivo spinto da una madre piena di santa ambizione (Lunetta Savino).

A convocarli in Parlamento un sottosegretario (Fabrizio Bentivoglio) al grido di "avete dalla vostra la scuola del carcere", mentre il Presidente del Consiglio è un silenzioso Paolo Villaggio.

"E' una grande storia d'amore che mette in scena delle cose che stridono con la morale. - dice Albanese - Non è un film anti-politico anche se, va detto, che il nostro Paese non è un'azienda e ha bisogno di politica vera. Il film è anche un grande abbraccio verso questo nostro Paese che amo profondamente".

Per Albanese, che non andrà al Festival di Sanremo ospite di Fazio anche per la sua partecipazione al prossimo film di Pupi Avati "L'intrepido", la preparazione di un nuovo personaggio: "Un lemure un che ha perso tutti i punti fermi e li sta inseguendo. Una condizione in cui si trovano molti italiani".

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