giovedì 31 gennaio 2013

Cassazione:droga,uso di gruppo non reato

(ANSA) – ROMA, 31 GEN – E’ “penalmente irrilevante” ilconsumo di gruppo di stupefacenti sia in caso di “mandatoall’acquisto”, sia in caso di “acquisto comune”. Lo hannodeciso le sezioni unite penali della Cassazione, rispondendo alquesito se sia reato il consumo di gruppo di stupefacenti dopol’introduzione della legge Fini-Giovanardi del 2006. Inparticolare, la Cassazione ha dovuto decidere sul contrastogiurisprudenziale in base al ricorso presentato su unasentenza del gup di Avellino.
Altre notizie…
 
Nella duplice ipotesi di mandato all’acquisto o acquisto comune

venerdì 14 dicembre 2012

I soldi dei rimborsi per cene, Iphone e gratta e vinci: 27 indagati tra i consiglieri di Pdl e Lega

MILANO - Dai ristoranti alle sigarette, dalle munizioni ai cocktail. Le spese quantomeno «dubbie» - rimborsate con soldi pubblici - dei consiglieri della Regione Lombardia in quota Pdl e Lega sono finite nel mirino della procura. Sono almeno 27 gli inviti a comparire per i consiglieri lombardi, tra questi anche Nicole Minetti. Gli investigatori della guardia di finanza hanno accertato un utilizzo illecito dei rimborsi regionali dei gruppi consiliari. Milioni di euro ogni anno per tutti i gruppi consiliari e che si aggiungono ai già tanti benefit dei politici. In particolare l'indagine riguarderebbe spese fatte al di fuori dell'attività politica con soldi pubblici. Tra gli indagati, i capigruppo in Regione del Pdl e della Lega Nord, Paolo Valentini e Stefano Galli per l'accusa di peculato.


LE VERIFICHE - A dare il via al nuovo scandalo, le verifiche per l'indagine di corruzione su Davide Boni, ex presidente del Consiglio regionale della Lega e sull'ex assessore del Pdl, Franco Nicoli Cristiani, arrestato un anno fa con in casa una mazzetta da 100 mila euro. Lo scorso 10 ottobre i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria erano andati in Regione Lombardia con un decreto di esibizione di documenti e avevano acquisito i rendiconti dei gruppi consiliari lombardi di Pdl e Lega dal 2008 al marzo del 2011. Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori sono finite le spese di comunicazione e di rappresentanza, ritenute sospette, dei gruppi consiliari del Pdl e della Lega e in particolare i finanzieri avrebbero accertato spese, per cene e viaggi, illecite.

LECCA LECCA E GRATTA E VINCI - Con i soldi dei rimborsi al gruppo consiliare della Lega Nord, per esempio, il consigliere regionale lombardo Pierluigi Toscani ha comprato, tra le altre cose, lecca lecca e gratta e vinci. Nella «lista della spesa» di Toscani ci sono anche cartucce usate per la caccia comprate presso l'azienda Muninord per 752 euro, ma anche «cono medio e coppetta media di gelato», «lemonsoda, pizzette, cannoli, ciambelle, torta sbrisolona, zucchero semolato, farina, salsicce, cracker e biscotti, frutta e ortaggi». E anche, per la somma di 127 euro, ostriche. Tra gli indagati risulta inoltre un consigliere che avrebbe comprato coi rimborsi regionali anche il pane.

Regione Lombardia, 22 consiglieri indagati per peculato Regione Lombardia, 22 consiglieri indagati per peculato Regione Lombardia, 22 consiglieri indagati per peculato Regione Lombardia, 22 consiglieri indagati per peculato Regione Lombardia, 22 consiglieri indagati per peculato Regione Lombardia, 22 consiglieri indagati per peculato

GLI ALTRI GRUPPI - La Guardia di finanza di Milano ha acquisito in Regione Lombardia i documenti relativi alle spese di altri Gruppi consiliari, tra cui Pd, Idv e Sel. Al momento, l'inchiesta vede coinvolti 27 consiglieri del Pdl e del Carroccio indagati.

FORMIGONI: QUI NON C'È BATMAN - «Batman non c'è in Lombardia»: lo ha detto Roberto Formigoni rispondendo ai giornalisti sulla inchiesta sui rimborsi. «Credo proprio - ha aggiunto - che i nostri gruppi abbiano rispettato fino in fondo le regole, credo che ci sia un grande equivoco alla base di tutto questo perché le regole in Lombardia sono chiare e sono assolutamente diverse da quelle delle altre regioni».

MINETTI - Tra le spese contestate a Nicole Minetti c'è anche l'acquisto del libro «Mignottocrazia», di cui ha conservato lo scontrino. Ma il libro non è il solo acquisto contestato. Minetti ha pagato 832 euro un aperitivo all'hotel principe di Savoia e 400 euro una cena da Giannino. L'ex consigliera ha anche comprato un iPad da 750 euro, nonostante la Regione Lombardia ne avesse già dato uno ad ogni consigliere. In tutto, le spese di Minetti fatte con i fondi del Pirellone ammontano a decine di migliaia di euro.

RENZO BOSSI - In un'altra inchiesta, sull'uso illecito del finanziamento pubblico alla Lega Nord, è indagato per peculato, sempre dalla procura di Milano, Renzo Bossi: il figlio del senatùr avrebbe effettuato acquisti di videogiochi, sigarette e bibite, in particolare la «Red Bull».

I NOMI - I 22 inviti a comparire sono equamente ripartiti tra Lega e Pdl, 11 e 11. Per la Lega si tratta di Cesare Boschetti, Fabio Cecchetti, presidente del consiglio regionale, Stefano Galli, Angelo Ciocca, Alessnadro Marelli, Enio Moretti, Massimiliano Oesatti, Ugo Parolo, Roberto Pedretti, Giovanna Ruffinelli, Pierluigi Toscani. Per il Pdl di Giovanni Bordoni, Giulio Boscagli, cognato di Roberto Formigoni, Alessandro Colucci, Giuseppe Gianmario, Antonella Maiolo, Nicole Minetti, Marcello Raimondi, Gianluca Rinaldin, Carlo Saffioti, Paolo Valentini, Sante Zuffadfa. Saranno interrogati tra lunedì 17 e sabato 22 dicembre in procura.

Connecticut, spari in una scuola elementare: “Bimbi tra le vittime”


Morti un bambino e l’aggressore.
Numerosi feriti, colpito il preside.
Un testimone: sparati 100 colpi
newtown
Allarme in Connecticut per le notizie di una sparatoria in una scuola elementare di Newtown, la Sandy Hook Elementary School, dove - secondo una emittente locale citata dalla Cbs - ci sarebbero diverse vittime e feriti. Ma al momento le autorità locali non confermano.

Tra i morti ci sarebbe un bimbo, riferisce la Cnn, che poco prima aveva parlato di una persona con il volto coperto di sangue che veniva trasportata verso un ospedale con un’ambulanza a sirene spiegate. Anche l’aggressore sarebbe morto durante la sparatoria. Secondo alcune notizie a sparare sarebbero stati in due. Vi sarebbero anche altri bambini fra i morti. Lo riferisce il sito del quotidiano The Hartford Courant. Il giornale riferisce che il numero dei morti non è chiaro e che molti colpi sono stati sparati in una classe della materna. L’uomo che avrebbe aperto il fuoco è morto, ma al momento si ignora se sia stato ucciso o si sia suicidato. Gruppi di alunni della scuola Sandy Hook sono stati scortati fuori dalla scuola dagli uomini della polizia di Stato, che hanno circondato l’edificio.

La zona intorno all’istituto scolastico è stata isolata e secondo fonti locali, neppure queste confermate, la scuola è stata evacuata.La situazione risulta al momento molto confusa. Sulla scena, presso la Sandy Hook Elementary School, sono state trovate due pistole. Un infermiere del servizio ambulanze ha detto che uno degli insegnanti è stato colpito a un piede, mentre un giornale locale, il Newton Bee, riporta la notizia di un bambino, apparentemente ferito, soccorso da un agente di polizia. Il preside e lo psicologo della scuola sarebbero stati uccisi nella sparatoria. Lo riferisce un testimone citato dalla Cnn, secondo il quale sono stati sparati almeno cento colpi d’arma da fuoco.

giovedì 13 dicembre 2012

Morto Ravi Shankar, ispiratore dei Beatles

NEW DELHI - Il musicista e compositore indiano Ravi Shankar è morto oggi all'età di 92 anni negli Stati Uniti, dove era stato ricoverato per un'operazione chirurgica. Il famoso maestro di sitar, il tipico strumento a corde indiano, ha contribuito alla diffusione della musica classica indiana nel mondo. Era definito "l'ambasciatore culturale" dell'India e tra i suoi ammiratori c'era l'ex Beatles, George Harrison. La sua musica ha influenzato varie composizioni del gruppo, e anche dei Rolling Stones.
Nato a Varanasi nel 1920, Shankar lascia la moglie Sukanya e due figlie musiciste, Anushka, che come il padre suona il sitar, e la cantante Norah Jones, in verità mai ufficialmente riconosciuta. La collaborazione con Harrison durò almeno un decennio e si materializzò in un primo grande appuntamento: il Concerto per il Bangladesh dell'agosto 1971 a cui parteciparono 40.000 persone. L'album prodotto in quella occasione permise a Shankar di vincere il secondo Grammy Award dei tre da lui ottenuti. Per tutti gli anni '70 il maestro del sitar e il leader dei Beatles lavorarono insieme in lunghi tour negli Stati Uniti ed in Europa. Un ritmo stressante che causo' al musicista indiano un infarto a Chicago nel novembre 1974.
Fra i numerosi eventi che hanno segnato la sua carriera artistica, una esibizione nella Casa Bianca su invito dell'allora presidente Gerald Ford, un concerto 'Raga Mala' legato alla sua autobiografia diretto da Zubin Mehta, ed una prolifica collaborazione con il musicista Philip Glass che portò alla pubblicazione dell'album 'Passages' del 1990. Da diverso tempo si trovava in California dove aveva subito un'operazione chirurgica. Di recente era stato nominato per il Grammys 2013 insieme alla figlia 31/enne, Anoushka.

Una donna dietro i tweet del Papa

Claudia Diaz-Ortiz Classe 1982, laureata a Oxford, ha messo in funzione il profilo @Pontifex

Il Papa sbarca su Twitter e nel suo primo «cinguettio» ringrazia per la «generosa risposta» e benedice tutti. E così un milione e 300omila «followers» segue lo scambio domande-risposte tra il Pontefice teologo e il suo gregge telematico.
 Claudia Diaz-Ortiz
Claudia Diaz-Ortiz
Ieri, dopo l’udienza generale nell’aula Paolo VI, uno speaker ha annunciato: «Ora il Santo Padre invierà il suo primo tweet». Benedetto XVI si siede a una scrivania, scruta il tablet che gli viene porto, indugia un po’ con il dito sul touchscreen, poi invia il suo primo tweet dall’account @pontifex. Sono le 11.27 e il suo «cinguettio» fa il giro del mondo: «Cari amici, è con gioia che mi unisco a voi via twitter. Grazie per la vostra generosa risposta. Vi benedico tutti di cuore».

Dietro il primo tweet del Papa c’è il lavoro di una donna . A curare e mettere in funzione il profilo @Pontifex è stata Claudia Diaz-Ortiz. Guida l’innovazione social alla Twitter Inc..

Ha scritto: «Twitter per il Bene, cambia il mondo un tweet alla volta». Gestisce le iniziative filantropiche per il bene comune e il cause marketing per Twittere e lavora con leaders religiosi e organizzazioni. Classe 1982, laurea a Oxford, ha prestato servizio in un orfanotrofio cristiano in Kenya. Spiega: «I pastori me lo ripetono: Twitter è fatto per la Bibbia, per la capacità di trasmettere i versetti». Lo sbarco su Twitter, commenta l’Osservatore romano, «è stato spiegato indirettamente durante la catechesi, quando il Pontefice ha sottolineato che Dio non si è tolto dal mondo, non è assente, ma ci viene incontro in diversi modi, che dobbiamo imparare a discernere».

E tra gli spazi in cui è possibile scorgere i segni della presenza di Dio nel mondo ci sono anche i nuovi strumenti che la tecnologia mette a disposizione per comunicare, soprattutto nell’ambiente dei giovani».


Benedetto XVI era circondato, oltre che da monsignor Claudio Maria Celli e Thaddeus Jones del dicastero della comunicazione, appunto da Claire Diaz Ortiz di Twitter e da tre giovani in rappresentanza dei loro coetanei dei diversi continenti. Il Papa ha inviato altre tre riflessioni in 140 caratteri, in risposta ad alcune delle domande che nei giorni scorsi gli erano state indirizzate da tutto il mondo con l’hashtag #askpontifex (in italiano: #chiedialpapa).

Una di queste: «Come possiamo vivere meglio l’Anno della fede nel nostro quotidiano?», «Dialoga con Gesù nella preghiera, ascolta Gesù che ti parla nel Vangelo, incontra Gesù presente in chi ha bisogno».

martedì 11 dicembre 2012

Albanese: "Ridiamo contro la politica di oggi"

foto Ufficio stampa
09:47 - Tre personaggi con un destino che li accomuna: la politica con la 'p' minuscola. Cetto La Qualunque, il politico disinvolto alle prese con una travolgente crisi politica e sessuale, Rodolfo Favaretto che rincorre il sogno secessionista di un nordista estremo e Frengo Stoppato, un uomo stupefacente in tutti i sensi. Antonio Albanese torna dal 13 dicembre nelle sale con "Tutto tutto niente niente". "E' una risata contro la politica", dice l'attore.
Albanese interpreta tre personaggi diversi che hanno in comune la loro discesa in campo nella politica direttamente dal carcere. Si tratta di Cetto La Qualunque, sempre più "teorico du Pilu" con tanto di moglie (Lorenza Indovina) e figlio da raccomandare (Davide Giordano). Poi c'è Olfo Faveretto, leghista che si adatta a fare lo scafista per il quale "l'Italia è una e indivisibile" (ma solo da Rovigo a Cortina) con figlioletto Wagner e teorici di una 'secessione morbida'. Infine c'è Frengo, uno che fuma molto hashish e che vuole essere Beato da vivo spinto da una madre piena di santa ambizione (Lunetta Savino).

A convocarli in Parlamento un sottosegretario (Fabrizio Bentivoglio) al grido di "avete dalla vostra la scuola del carcere", mentre il Presidente del Consiglio è un silenzioso Paolo Villaggio.

"E' una grande storia d'amore che mette in scena delle cose che stridono con la morale. - dice Albanese - Non è un film anti-politico anche se, va detto, che il nostro Paese non è un'azienda e ha bisogno di politica vera. Il film è anche un grande abbraccio verso questo nostro Paese che amo profondamente".

Per Albanese, che non andrà al Festival di Sanremo ospite di Fazio anche per la sua partecipazione al prossimo film di Pupi Avati "L'intrepido", la preparazione di un nuovo personaggio: "Un lemure un che ha perso tutti i punti fermi e li sta inseguendo. Una condizione in cui si trovano molti italiani".

mercoledì 7 novembre 2012

Ilva, cassa integrazione per 2000 addetti

L’azienda sfida il governo: rispettiamo le prescrizioni ambientali se ci restituiscono
gli impianti
Operai dell’Ilva di Taranto al lavoro
TARANTO
Ufficialmente il motivo è la crisi: «A causa del perdurare della crisi di mercato già registrata a partire dal primo trimestre dell’anno corrente..». In realtà, l’annuncio della direzione dello stabilimento dell’Ilva di mettere in cassa integrazione 2.000 dipendenti (per 13 settimane) a partire dal 19 novembre, potrebbe essere interpretato come un «segnale politico», un tentativo disperato di ribaltare il tavolo a proprio vantaggio, nel giorno in cui scadono i termini per la presentazione del piano attuativo dell’Autorizzazione integrata ambientale, l’Aia.
In zona Cesarini, intorno alle 18 di ieri pomeriggio, a poche ore dalla scadenza dei termini entro i quali l’Ilva avrebbe dovuto presentare il piano attuativo dell’Aia, Autorizzazione integrata ambientale, l’azienda ha sfidato il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, inviandogli poco più che un comunicato stampa articolato, nel quale si impegna ad applicare le prescrizioni dell’Aia, a condizione che abbia la piena disponibilità degli impianti oggi sotto sequestro.
In una nota molto imbarazzata, il ministero dell’Ambiente comunica di aver ricevuto «la lettera, firmata dal presidente della società, Bruno Ferrante, e dal direttore dello stabilimento, Adolfo Buffo, con cui l’Ilva dà riscontro all’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) per l’acciaieria di Taranto. Il documento è all’esame degli uffici del ministero». La nota del ministero sottolinea che «il rispetto delle prescrizioni dell’Aia, peraltro immediatamente operative, è un obbligo di legge il cui mancato rispetto è sanzionabile». E già oggi il ministro dell’Ambiente Clini potrebbe essere costretto a dichiarare che il piano «non è la risposta prevista dalla legge».
Prima che fosse consegnato la lettera , il ministro Clini ragionava: «Non posso escludere neppure che dovrò rivolgermi all’autorità giudiziaria per far rispettare la legge». Ieri, è stata una giornata ad alta tensione per l’Ilva. Intanto l’annuncio della cassa integrazione ha fatto gridare al miracolo, perché dopo mesi di polemiche al vetriolo, i tre sindacati di categoria, Fim-Cisl, Uilm-Uil e Fiom-Cgil si sono ricompattati nel respingere la proposta di cassa integrazione.
«Non c’è discussione che tenga – ha detto Mimmo Panarelli, segretario della Fim-Cisl – poiché l’Ilva, ancora oggi, non ha reso nota la propria volontà circa il piano di investimento per la messa a norma degli impianti». Donato Stefanelli, Fiom-Cgil: «Il presidente dell’Ilva Ferrante e la famiglia Riva devono dichiarare i propri impegni».
In realtà, anche le dichiarazioni sindacali sono state superate dagli eventi. Perché la sfida dell’Ilva al ministero dell’Ambiente può essere stata dettata da una duplice motivazione: la necessità di strappare i finanziamenti per pagare il risanamento degli impianti; la volontà di ritornare in possesso degli impianti sequestrati, imponendo al governo un provvedimento di legge che superi gli ostacoli della inchiesta giudiziaria.
Intanto l’azienda ha annunciato la cassa integrazione per 2.000 lavoratori dell’area a freddo, cioè di quei reparti non interessati al sequestro giudiziario perché inquinano: il tubificio 1 e 2, rivestimenti, treno nastri 1, treno lamiere, officine centrali di manutenzione e una parte della laminazione a freddo. Ma fino al 19 novembre tutto può accadere.